Delibere e comunicati 2011

Roma, 3 giugno 2011
Non più solo parole
L’Unione delle Camere Penali Italiane denuncia da tempo la drammatica situazione delle carceri italiane. Il sovraffollamento cresce senza che ancora alcun serio provvedimento venga avviato per fronteggiare quella che non è più una emergenza ma una cronica condizione. Come conseguenza del sovraffollamento cresce anche il numero dei suicidi, segnale drammatico delle condizioni di disagio fisico e psichico in cui vivono i detenuti.
L’Unione ha più volte ribadito, anche negli ultimi anni, la necessità di predisporre iniziative legislative idonee a tutelare i diritti dei detenuti nelle carceri italiane e a contenere il sovraffollamento.
Il Governo e gran parte della politica sono sordi a queste richieste.
Marco Pannella è in sciopero della fame da oltre un mese anche per denunciare le incivili condizioni delle carceri.
La Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane ha deliberato di far propria l’iniziativa del leader radicale e ha indetto uno sciopero della fame: ha iniziato il 1° giugno il presidente Valerio Spigarelli e a staffetta coinvolgerà ogni giorno tutti i componenti di Giunta.
Con analoghe modalità l’Osservatorio Carcere e la Commissione Carcerazione Speciale e diritti umani dell’Unione delle Camere Penali Italiane hanno aderito all’iniziativa della Giunta e intraprenderanno questa stessa forma di protesta.
 
La Giunta


Delibera UCPI del 17 giugno 2011
Non adesione all'astensione dalle udienze penali indetta dall'OUA per il 23 giugno 2011


Roma, 12 dicembre 2011
Risaliamo da Marsala. Appunti di viaggio per la riforma del codice penale: prossima tappa, Novara.
Dopo aver riflettuto e discusso sui fondamenti della responsabilità penale nel convegno di Pisa dello scorso giugno, a Marsala ci siamo interrogati su che cosa sia da punire oggi, su quale sia il sistema dei reati coerente con l'attualità e con un modello liberale di giustizia penale. Approfondiremo ulteriormente il tema in primavera a Novara.
Alla riforma del codice penale noi dell'Unione delle Camere Penali Italiane ci crediamo davvero.
Crediamo non solo che sia necessario riscrivere il codice Rocco o, meglio, l'impianto origimario, rimasto intatto, e ciò che nel tempo ci si è stratificato sopra. Crediamo sul serio anche che la riforma sia possibile.
L'abbiamo ribadito a Marsala, il 25 e 26 novembre scorsi, nella seconda delle tre tappe di studio sul nuovo codice possibile, quello minimo ed efficace che noi vogliamo, ideate dalla Giunta di Valerio Spigarelli.
Dopo aver riflettuto e discusso sui fondamenti della responsabilità penale nel convegno di Pisa (24-25 giugno), a Marsala ci siamo interrogati su che cosa sia da punire oggi, su quale sia il sistema dei reati coerente con l'attualità e con un modello liberale di giustizia penale.
La sollecitazione provocatoria con cui Tullio Padovani ha dato il via ai lavori della prima sessione non ci ha colti impreparati: all'analisi critica dell'insuccesso dei tentativi riformatori che si sono succeduti dal 1949 ad oggi e al ragionevole pessimismo sulle prospettive di riforma nel prossimo futuro, abbiamo risposto con l'ottimismo della volontà, come si suol dire. Cosa tutt'altro che scontata, però, di questi tempi.
E quindi, nella sessione della seconda giornata, ci siamo ritrovati con altri fiori all'occhiello dell'accademia penalistica, a (vivi)sezionare la parte speciale del codice, titolo per titolo, con l'obiettivo di ricercare le soluzioni per ricomporlo nel quadro dei principi di legalità, tassatività e, soprattutto, del diritto penale minimo. Dal superamento del dolo eventuale nei reati contro la persona con la configurazione di fattispecie ad hoc, alla definizione dei concetti del danno e del profitto nei reati contro il patrimonio per recuperare la tassatività persa con le elaborazioni giurisprudenziali, alla sintesi in due sole fattispecie dei reati di falso, una per le falsità materiali e l'altra per quelle ideologiche, giusto per fare qualche minimo esempio della messe di indicazioni che abbiamo potuto raccogliere.
Cinque ore intense e quasi ininterrotte di lavoro, di ascolto, di studio e di riflessione: quanto basta a dimostrare che, se si vuole, la riforma, seria e illuminata, si può fare.
Il tutto, grazie a Radio Radicale, registrato e pronto (oltre che per essere riascoltato sul sito www.radioradicale.it) per diventare la materia prima dell'elaborazione delle linee guida del codice penale del futuro, necessario al presente, che l'Unione delle Camere Penali disegnerà al termine delle tre tappe di studio, dopo che sarà scandagliato anche il capitolo di più drammatica attualità, quello del sistema sanzionatorio.
Un lavoro che ci auguriamo possa essere raccolto da chi ha gli strumenti per realizzarla, questa riforma indispensaile: la politica, se e quando si risveglierà, o la "tecnica", se e quando avrà il coraggio di impegnare il cuore, oltre alla ragione.

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